Pro Gaza Dilagano le proteste nei campus, arrestata Jill Stein, candidata dei Verdi a USA 2024

SDA

28.4.2024 - 20:33

Dimostranti pro-Palestinesi sul campus dell'Università del Texas (Austin).
Dimostranti pro-Palestinesi sul campus dell'Università del Texas (Austin).
Keystone

La protesta pro-Gaza dilaga nei campus americani, dove l'ondata di arresti non accenna a fermarsi. A essere stata arrestata dalla polizia è stata anche Jill Stein, la leader del partito dei Verdi candidata alla Casa Bianca.

28.4.2024 - 20:33

Alcuni manifestanti hanno cercato di rovinare la festa anche alla cena dei corrispondenti della Casa Bianca, che si è tenuta all'hotel Hilton di Washington con ospiti di onore Joe Biden e la First Lady Jill, e la vicepresidente Kamala Harris accompagnata dal marito, Dough Emhoff.

Mentre sul tappeto rosso sfilavano i più grandi nome del giornalismo americano, i manifestanti urlavano «vergognatevi» e agitavano con cartelli con scritto 'ABC – All Bullshit Constantly' e 'CNN – Criminal News Network'.

Arrestata Jill Stein

La candidata dei Verdi Jill Stein era in piazza con gli studenti della Washington University di St. Louis, Missouri, quando gli agenti sono intervenuti.

Poco prima del fermo aveva postato un video in cui si impegnava a restare al fianco dei manifestanti nella loro lotta «per la democrazia, per i diritti umani, e per porre fine al genocidio».

Difficile tenere un'equilibrio

La polizia è intervenuta anche in altri campus universitari, dall'Arizona all'Indiana: dal 18 aprile, quando gli agenti sono intervenuti alla Columbia University segnando l'avvio delle proteste su larga scala, sono state arrestate oltre 700 persone.

La situazione resta tesa in molti atenei, dove i vertici incontrano non poche difficoltà a centrare il giusto equilibrio fra la libertà di espressione, il diritto a manifestare, la lotta all'antisemitismo e i timori alla sicurezza di molti studenti ebrei, che si sentono minacciati dai manifestanti.

L'ultima volta era successo per la guerra in Vietnam

Non succedeva dal 1968, dagli anni bui della guerra in Vietnam, che la situazione fosse così esplosiva nei campus, riflesso della società americana e per questo preoccupazione per l'amministrazione Biden nell'anno elettorale.

Alla Columbia di New York gli studenti continuano a trattare con i vertici universitari e a restare accampati nel campus. A sostenere la loro protesta, fuori dai cancelli è in queste ore un piccolo gruppo di ebrei ortodossi che agitano cartelloni con scritto «Free Palestine», «Anti-Israel is not Anti-Semitism' e 'I sionisti hanno appiccato il fuoco'.

Si esprimono anche Bernie Sanders e Nancy Pelosi

A criticare Israele è anche il senatore del Vermont Bernie Sanders che, tornando ad attaccare il premier Benjamin Netanyahu, parla di «pulizia etnica» a Gaza. «Non è antisemita ritenere» il premier Benjamin Netanyahu «responsabile delle sue politiche»: «Quello che sta facendo il suo governo di destra e razzista» è una «pulizia etnica», ha detto il senatore del Vermont in un'intervista a Cnn.

«Ci opponiamo all'antisemitismo in tutte le sue forme. Condanniamo Hamas, condanniamo l'antisemitismo ma dobbiamo fare attenzione al disastro umanitario che si sta consumando a Gaza», ha aggiunto.

Difende i manifestanti l'ex speaker della Camera Nancy Pelosi: sono «totalmente giustificati» a farsi sentire ma – li esorta – «vorremmo vedere più entusiasmo nel riconoscere che Hamas è un'organizzazione terroristica che ha fatto un atto barbarico nei confronti di Israele».

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